Vendemmia Barbera e Nebbiolo, una stagione eccezionale

Vendemmia finita, Barbera sul podio (insieme al Nebbiolo). Una stagione strepitosa, con esiti davvero eccellenti. Qualità assoluta, nonostante la grande siccità dell’estate. «Sui bianchi, il clima secco ha inciso: abbiamo avuto quantità meno esuberanti. I rossi invece sembrano aver sofferto molto meno la mancanza d’acqua». Fabio Marchisio è soddisfatto. Come per l’Arneis, anche per Barbera e Nebbiolo la ricompensa è arrivata sotto forma di qualità dei grappoli. Uve superbe, che promettono vini memorabili. «Nonostante il terreno sabbioso, quindi teoricamente arido, la vendemmia del Valmaggiore è stata semplicemente fantastica». Decisamente fuori dal comune, il Valmaggiore è un simbolo della Marchisio Family. E’ il primo Nebbiolo che sia mai stato vinificato in anfora. Un super-rosso, premiato a livello internazionale.

Note altrettanto positive dalla Barbera. Grazie al sole estivo, le gradazioni alcoliche sono importanti. E così anche l’acidità, caratteristica del vitigno. Due indicatori che poi si traducono in una parola-chiave: longevità. Musica, per le orecchie dei vignaioli di Castellinaldo. «E’ vero, proprio quest’anno festeggiamo l’acquisizione della sottozona». Prestigio: quella di Castellinaldo è l’unica sottozona riconosciuta per la Barbera d’Alba. Anche la Marchisio Family potrà aggiungere ufficialmente, sullo scaffale, la sua Castellinaldo Barbera d’Alba Doc. Un calice di rara profondità, grazie al disciplinare che ne prescrive il lungo affinamento in legno. Un’interpretazione magistrale per una varietà – la Barbera – che ormai raggiunge le massime vette dell’enologia piemontese. E’ il caso del Nizza Docg del Monferrato, e delle grandi Barbere d’Alba delle terre del Barolo.

Appena al di qua del Tanaro, proprio grazie alla Barbera superiore di Castellinaldo, anche il Roero conquista un posto d’onore nell’eccellenza assoluta tra le Barbere. «Storicamente, quella di Castellinaldo è sempre stata soprattutto “terra di Barbera”», dice Sergio Marchisio, il padre di Fabio. E’ stato proprio lui a introdurre in paese anche l’Arneis, ormai divenuto l’emblema enologico del Roero. Biologica e biodinamica, la Marchisio Family ha fatto scuola: le prime bollicine, le prime vinificazioni in anfora. Sperimentare sempre, con intelligenza. Obiettivo: nobilitare al massimo le radici. Scoprire fin dove può arrivare a esprimersi, l’essenza tipica dei terroir. La loro identità più vera. Ed ecco – non a caso – l’ultimo gioiello, la Castellinaldo Barbera d’Alba. E’ già un grande rosso. Ma crescerà ancora: lo promette la super-qualità della vendemmia 2022.

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