Un anno speciale, pieno di sorprese: il Pinot Nero e l’Arneis in anfora, il premio internazionale al Valmaggiore

Tra il primo Pinot Nero in anfora e il primo sguardo di Sergio Valentino, nato il 19 novembre, c’è un pugno di mesi che il mondo ricorderà con un numero indimenticabile, 2020. Sulle colline della Marchisio Family lo si festeggia come un visitatore alieno che finalmente se ne va, non senza aver lasciato le sue strane meraviglie, i doni che fioriscono proprio nei giorni più difficili. Riempie di orgoglio, per esempio, la “medaglia” tributata da Decanter al sublime Valmaggiore, altro primato di famiglia: dal rinomato vigneto sabbioso di Vezza d’Alba, il primo Nebbiolo vinificato e affinato in anfora, imbottigliato col rivoluzionario tappo a vite.

Non è tutto: è del 2020 anche l’Arneis speciale, pure quello creato nella “pancia” dei recipienti di ceramica. L’ennesima scommessa: farlo durare a lungo, grazie all’insuperabile magia che sta all’origine del vino, nato nel Caucaso proprio nell’ancestrale terracotta. E’ con queste emozioni che la Marchisio Family dà il benvenuto all’anno nuovo, rinnovando il suo impegno più solenne, biologico e biodinamico: coccolare la terra, con l’aiuto della scienza di Steiner, in modo che si accordi con il cielo e cresca ancora, recuperando la sua fertilità. I grandi vini, poi, sono soltanto una conseguenza naturale. Una promessa, che ogni anno finisce nel bicchiere per scaldare il cuore.

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