Si fa presto a dire bollicine. Quelle della Marchisio Family sono biologiche. Di più: biodinamiche. Volendole targare: spumanti biodinamici, Italia. Spumanti piemontesi, del Roero. Un blanc de blacs e un rosè. Totale: due record. Il primo Roero Arneis ad essere spumantizzato. E il primo Nebbiolo biodinamico a diventare bollicina. Un tandem perfetto, formato ferragosto: freschezza esplosiva, fragranza. E tanta sostanza. Già: spumanti biodinamici italiani, con una marcia in più. L’inconfondibile essenza del varietale. E il carattere: anche 10 anni in bottiglia, prima di far saltare il tappo.

Davvero? Eccome. Il tiraggio (con aggiunta di zucchero e lieviti) viene effettuato un anno esatto dopo la vendemmia. Quindi, imbottigliati e rifermentati, questi super-spumanti biodinamici made in Italy restano sui lieviti per 8-9 anni. Sì: bollicine letteralmente strepitose, con qualcosa come dieci anni di anzianità. Risultato? La pienezza dorata dell’Arneis, gli accenti, le sfumature. Una ricchezza solare che non stanca mai. E che – nel Nebbiolo – si declina attraverso la verticalità elegante e inconfondibile del più blasonato vitigno piemontese. In altre parole: due fuoriclasse, che reggono qualsiasi occasione. Sontuosi per l’aperitivo. Ma anche spumeggianti compagni a tutto pasto.

Segreti? La cura, la genuinità. La dedizione green – niente chimica – e la fedeltà alla magia biodinamica di Steiner. Poi, certo, i terreni. Il bianco Faiv (100% Arneis) nasce dalle uve di Mongalletto, collina che sovrasta Castellinaldo. Il Faiv Rosè (100% Nebbiolo) è invece “figlio” del prestigioso cru Valmaggiore, di Vezza d’Alba. La grande finezza di questi spumanti deve molto anche alle caratteristiche naturali dei terroir: «Sia Vezza che Mongalletto presentano suoli molto sabbiosi: sono davvero ideali per regalare al vino grande leggerezza e profumi molto intensi». Qualità che contribuiscono a rendere unica l’identità delle bollicine biodinamiche della Marchisio Family.

Qualcosa di prezioso, limitato nella produzione: in tutto 50-60 quintali di uve, per un massimo di 5-6.000 bottiglie per il Faiv e altrettante per il Rosè. Il resto, ovviamente, è arte: per le bollicine si vendemmia prima che la maturazione avanzi troppo. Una garanzia: ridotta gradazione alcolica, a tutto vantaggio della bevibilità. Puro piacere, sotto il sole d’agosto: un calice nel quale risalta immediatamente l’assoluta naturalità dei vini. Succede, se non mancano mai gli ingredienti essenziali: le esposizioni perfette dei vigneti si sposano con l’esperienza e la passione artigianale. Quella di una cantina speciale, basata su una scommessa vincente: eccellenza e natura, anche nelle bollicine.

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