«In luna calante, abbiamo appena sparso nei nostri filari l’acqua dinamizzata contenente il prezioso humus del corno-letame». E’ così che si entra nel cuore dell’autunno, nei vigneti della Marchisio Family, dopo una fantastica vendemmia come quella 2020: raccolto abbondante, qualità elevatissima delle uve e risultati addirittura eccezionali, nel caso del Nebbiolo. Poi, appunto, sui filari scende la “benedizione” della pioggia di acqua speciale, nella quale è disciolto il letame – ormai diventato polvere organica – che era stato inserito nei corni-letame e sotterrato il 29 settembre 2019, quindi estratto dal terreno a Pasqua 2020 e poi messo a riposare al buio della cantina, protetto da una cassa di legno. In agricoltura biodinamica, si chiama Preparato 500: è considerata la più importante, tra le pratiche raccomandate all’inizio del ‘900 da Rudolf Steiner per restituire ricchezza al suolo, ripristinando la sua fertilità originaria. In questo campo, la Marchisio Family è decisamente in prima linea, da molti anni: azienda certificata biologica, affida proprio alla viticoltura biodinamica la sua responsabilità sociale, verso un mondo più pulito (e vini più sani e più ricchi di espressioni e profumi).
Secondo i dati dell’Associazione per l’agricoltura biodinamica, come ricorda “Terra Nuova”, l’Italia è il secondo paese al mondo per estensione delle colture, con 4.500 aziende agricole attive e 13.000 ettari certificati Demeter. «A quasi cent’anni dalle prime lezioni di Rudolf Steiner, la biodinamica continua a rivelarsi una pratica agronomica d’avanguardia, che garantisce una maggiore fertilità dei suoli e ci regala prodotti ricchi di sostanze nutritive. Oggi, dopo oltre mezzo secolo di agricoltura intensiva a suon di concimi chimici, il suo ruolo risulta ancora più importante». Come modello esemplare di “agriecologia”, infatti, la biodinamica si dimostra utile «nel contrastare la degenerazione delle colture e ristabilire l’equilibrio tra clima, stagioni, piante, animali e uomini». E’ fondamentale, sotto questo aspetto, proprio la funzione del corno-letame: «Grazie a quel particolare humus – ricorda Sergio Marchisio, pioniere della biodinamica nel Roero – le nostre piante ricevono “informazioni” importanti, che saranno decisive per la loro crescita armonica».
Ne parlano anche Davide Rizzi e Wolfgang Scheibe, nel libro “Orto biodinamico familiare”, appena pubblicato proprio da Terra Nuova. Il corno-letame, scrivono Rizzi e Scheibe, si utilizza «per sfruttare al meglio l’elevato potere microbiologico del letame di mucca». E spiegano: «Il corno, non dimentichiamolo, è il principale organo di senso dell’animale, collegato alle forze solari attive principalmente nella digestione. Si è notato infatti che le mucche dotate di corna, rispetto a quelle senza, producono un letame molto più bilanciato e un latte molto più sano e digeribile». Il corno-letame, quindi, «armonizza il terreno, creando un ambiente accogliente e fertile per lo sviluppo della pianta». Nelle piante giovani, come le barbatelle della vite appena messe a coltura, il corno-letame permette all’apparato radicale di penetrare con più forza nel terreno, per arrivare agli strati più profondi e utilizzare al meglio l’umidità presente. «Inoltre stimola lo sviluppo delle radici laterali dedicate all’assorbimento delle sostanze minerali, creando fertilità sempre più in profondità».
Grazie al migliore sviluppo radicale, aggiungono Rizzi e Scheibe, nelle piante trattate con corno-letame si può osservare una crescita più vigorosa e sana della parte aerea (fusto e foglie). «Infine, essendosi formato sottoterra, come prodotto della trasformazione della sostanza organica fresca in humus colloidale, quando viene spruzzato sul terreno, il corno-letame diventa veicolo di un analogo messaggio di trasformazione, stimolando i microrganismi ad accelerare il processo di decomposizione della sostanza organica fresca in humus, nutrimento essenziale per le piante». Anche così, grazie a queste “informazioni” trasmesse, il corno-letame si rivela una vera e propria marcia in più: è uno dei segreti che poi rendono così speciali i vini della Marchisio Family.