Rinvigorire il vigneto, contro la flavescenza: nuove barbatelle e tecniche ultra-green, nel segno dell’eterna primavera della Marchisio Family

Rinnovarsi, rinascere: rappresentano un inno alla primavera, le barbatelle messe a dimora tra i filari della Marchisio Family, in questo periodo, per rimpiazzare le viti che nel corso della stagione 2020 avevano subito l’attacco della flavescenza dorata. «La sostituzione delle piante è un’operazione impegnativa ma assolutamente necessaria – spiegano Ivo e Fabio Marchisio – per proteggere il vigneto e la sua integrità naturale, biologica e biodinamica». L’azienda ha deciso l’impianto di 1.200 barbatelle, andando così a irrobustire la produzione di tutti i vitigni presenti. «Abbiamo scelto giovani piante che avessero già un anno di vita, per avere più garanzie sul loro radicamento e dare maggior vigore alla produzione».

Le barbatelle vengono inserite nel terreno con la speciale protezione dello “shelter”, la custodia che le ripara dalle intemperie e dall’appetito delle lepri. «Grazie all’effetto-serra garantito dallo “shelter” – assicurano Ivo e Fabio – attorno alla piantina si crea il microclima ideale per la loro crescita, e il loro slancio verso la luce del sole». Si tratta di operazioni che la Marchisio Family inserisce perfettamente nella sua strategia ecologica, mirata al recupero della progressiva fertilità del suolo attraverso le metodiche Bio dell’agricoltura sostenibile e steineriana.

Per il contrasto della flavescenza (che colpisce in modo diffuso il Piemonte vinicolo), l’azienda si avvale infatti anche di tecniche sperimentali: dal “vaccino vegetale” in fase di test, in collaborazione con l’Università di Torino, ai cristalli di quarzo “informati” secondo i principi della fisica quantistica. Li ha proposti il dottor Emilio Terziano: la sua azienda avveniristica, Pentater, è specializzata nel controllo delle “energie sottili”. «Le nostre – ribadisce Sergio Marchisio – sono tutte procedure a impatto zero, tese a preservare la naturalità del vigneto e, quindi, del nostro vino».

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