Che spettacolo, la fioritura delle viti. La notizia? «Dal punto di vista climatico, siamo tornati a dieci anni fa: cioè con i fiori che compaiono soltanto e metà maggio». È Sergio Marchisio a dare la buona notizia: una primavera perfetta, quella del 2023. Fino allo scorso anno, la fioritura era notevolmente anticipata: colpa delle temperature anomale, troppo elevate. Stavolta invece sembra di tornare all’antico: il vigneto vegeta rispettando i tempi giusti. Fa fresco, e si sente. «Manca solo un po’ di pioggia: nel Roero le precipitazioni continuano a essere inferiori, rispetto alle Langhe. Ma non disperiamo: il meteo annuncia altra pioggia, e magari la luna nuova potrebbe prolungare la bassa pressione, alleviando la sete dei nostri terreni».
Intanto, ci si gode il miracolo della fioritura: è il momento in cui la vite esprime il suo massimo slancio, il suo vigore. Migliaia di fiori, uno dopo l’altro, si aprono sui futuri grappolini. A fiorire è prima la parte centrale, poi la base e infine le estremità e le ali. Ogni infiorescenza è profumatissima e attira le api: con l’impollinazione, grazie agli insetti e semplicemente al vento, la maturazione delle infiorescenze darà vita ai grappoli d’uva veri e propri. Da ogni fiorellino fecondato, infatti, si formerà una bacca. Subito dopo la fioritura, con gli acini ormai formati sui grappoli, la vite entrerà nella fase di allegagione.
Il momento della fioritura resta decisivo e delicato. Può durare anche 15 giorni, a seconda delle condizioni climatiche. Sempre il clima – ricordano gli esperti – influisce anche sull’allegagione, cioè sulla formazione dei grappoli. Generalmente un clima caldo, soleggiato e asciutto è l’ideale per una fioritura ben riuscita, dunque per una buona allegagione. Massima attenzione, quindi, tra i filari: le malattie fungine che possono diffondersi in questo momento rischiano di essere fastidiose. «Per evitare rischi – spiega Sergio Marchisio – stiamo già procedendo con lo sfalcio puntuale dell’erba: è il sistema migliore per non indurre squilibri nella vite, che deve dedicarsi solo alla fioritura e alla fecondazione del fiore».