Vinitaly: Marchisio tra le aziende partecipanti, nel segno della ripresa “green”

Vinitaly: tra le aziende partecipanti non poteva certo mancare la Marchisio Family. E anche l’edizione 2022 conferma la quota crescente di espositori certificati Bio e magari anche biodinamici. «Aver sempre puntato sulla naturalità dei vini è sicuramente un nostro punto di forza», dice Sergio Marchisio. «E’ qualcosa che ci rende subito riconoscibili, e che accresce la fedeltà alla più pura espressione nostri dei vitigni autoctoni piemontesi». Genuinità assoluta, verso interpretazioni magistrali: qualità, queste, ormai apprezzate in tutto il mondo. Lo confermano gli ultimi successi dell’export: Barbera d’Alba e Nebbiolo, entrambi “green” e prodotti con il metodo steineriano, raggiungeranno i consumatori del Canada. Per non parlare del Roero Arneis affinato in anfore di ceramica: è destinato al difficile mercato della Finandia, dove il vino – prima di essere importato – deve superare severe selezioni.

Proprio la riscoperta dell’anfora, che regala anche all’Arneis una longevità sorprendente, testimonia il carattere pionieristico della Marchisio Family. «E’ il tratto distintivo di mio padre», ammette Fabio Marchisio, impegnato tra gli stand di Vinitaly. «La sua specialità consiste nel non smettere mai di sperimentare». Si devono a lui, infatti, le prime bollicine di Arneis, così come il primo Nebbiolo vinificato in anfora (il premiatissimo Valmaggiore, confezionato con uno sbarazzino tappo a vite). Logico che poi, dalla grande fiera veronese, le risposte arrivino. «Vero: non fa che crescere, l’interesse del mercato per i nostri vini. E questo – aggiunge Fabio – non può che far piacere, oggi più che mai: significa che la grande crisi innescata dal Covid è ormai alle spalle. L’atmosfera è quella della ripresa, finalmente». Ed ecco un bel modo di brindare alla Pasqua, simbolo di resurrezione.

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