Vino biologico nel suo santuario europeo, Millésime Bio. In Francia compie trent’anni la più grande fiera mondiale del Bio, a Montpellier dal 30 gennaio al 1° febbraio 2013. «Siamo fieri di partecipare anche stavolta, come di consueto», annuncia la Marchisio Family, portabandiera del vino “green” nel Roero. Una produzione d’eccellenza, biologica e biodinamica. «A Montpellier – spiega Fabio Marchisio – si incontrano appassionati, operatori del settore e importatori internazionali. Un’occasione preziosa, per farsi conoscere a apprezzare».
Anche in Linguadoca, i Marchisio sanno di fare sempre bella figura. Nella loro cantina di Castellinaldo d’Alba spiccano vini pregevolissimi e ultra-naturali. Sul podio, le bollicine metodo classico: Arneis e Nebbiolo, anche dieci anni sui lieviti. Poi il primo Nebbiolo in anfora della storia, il Valmaggiore. E gli ultimi felici esperimenti, sempre in anfora, dal Pinot Nero al Riesling. Fino al Roero Arneis vinificato in ceramica. Pura eresia: «Un bianco ancora più morbido, capace di sfidare i rossi in longevità».
L’esperienza di Millésime Bio certifica il boom del biologico, che negli ultimi anni ha triplicato i suoi numeri. Una fiera artigianale, quella francese, partita in sordina nel 1993. I primi a crederci erano stati i produttori dell’Occitania (Languedoc-Roussillon) con le loro vigne a due passi dal Mediterraneo. Ora, centinaia di espositori d’élite confermano il valore di una sfida lungimirante: rinunciare alla chimica preserva i suoli e garantisce vini di qualità superiore.
«Una scelta che noi della Marchisio Family abbiamo sposato tanti anni fa», ricorda Sergio Marchisio, pioniere della viticoltura super-naturale fedele ai dettami di Rudolf Steiner. «E’ proprio un’equazione matematica», spiega Sergio: «Le tecniche “green” aiutano il terreno a recuperare fertilità, rinvigorendo le viti. E così, anno dopo anno, ne risentono gli stessi vini: sempre più intensi, profondi e profumati, ricchi di sfumature che nascono direttamente dagli umori della stagione, senza trucchi». La notizia? La lezione l’hanno imparata anche i consumatori: che il vino Bio, ormai, lo pretendono.